La notizia è di pochi giorni fa: per la loro 173ª edizione, entrambe le giurie dei prestigiosi Premi Akutagawa e Naoki hanno deciso di non assegnare alcun premio, giudicando i testi candidati non all’altezza degli storici riconoscimenti. Questo accade per la sesta volta nella storia dei Premi e per la prima volta dopo ben 27 anni.
Una decisione rara, che fa rumore
Che i premi Akutagawa e Naoki non vengano assegnati non è un fatto del tutto inedito, ma è sicuramente raro e significativo.
Per il Premio Akutagawa, dedicato alla narrativa letteraria, l’ultima volta che si era deciso di non proclamare un vincitore risaliva al luglio 2011, mentre per il Premio Naoki, riservato alla narrativa popolare, bisogna andare a ritroso addirittura al gennaio 2007 per trovare un’edizione “vuota”.
Ma ciò che ha davvero stupito il mondo editoriale è che entrambi i premi siano rimasti senza vincitori nella stessa edizione, cosa che non succedeva dal lontano 1998. Un evento che rompe una consuetudine lunga quasi trent’anni e apre interrogativi sullo stato attuale della narrativa giapponese.
Giurie incerte, qualità sotto la lente
Dietro questa scelta c’è una riflessione profonda sul valore delle opere candidate. La giuria dell’Akutagawa ha, infatti, riconosciuto una certa originalità e voglia di sperimentare nei testi proposti, ma ha ritenuto che nessuno fosse riuscito a spingersi davvero oltre, a toccare quel livello di intensità e profondità richiesto da un premio così prestigioso.
Per quanto riguarda il Naoki, la situazione è stata diversa ma altrettanto complessa: i sei finalisti erano tutti opere valide, ma secondo i giurati nessuna si è distinta in modo netto. Dopo ore di discussione, non è stato possibile trovare un accordo unanime su un titolo vincente.
Perché questi premi hanno un forte valore storico
Il Premio Akutagawa, istituito nel 1935 in memoria dello scrittore Ryūnosuke Akutagawa, è da sempre uno dei riconoscimenti più ambiti dagli autori emergenti della narrativa d’autore. Viene assegnato due volte l’anno e, oltre al prestigio, include un premio in denaro e un orologio commemorativo. Per molti giovani scrittori giapponesi, vincerlo significa entrare nel canone letterario nazionale.
Mentre, il Premio Naoki, nato nello stesso anno e intitolato a Sanjugo Naoki, ha un’anima diversa: guarda alla narrativa popolare, alle storie che conquistano il grande pubblico. Non per questo è meno autorevole: molti autori di successo hanno iniziato proprio da qui, con opere capaci di coniugare vendite e qualità.
Nessun vincitore, quindi: segno di crisi o rigore?
La decisione di non premiare nessuno non è un atto di sfiducia verso gli autori, quanto piuttosto un messaggio di serietà. Le giurie hanno voluto mantenere alta l’asticella, rifiutando compromessi. Come ha spiegato una giurata dell’Akutagawa, “le opere avevano elementi interessanti, ma non bastava”. Un membro della giuria del Naoki ha confermato: “non c’era un’opera che spiccasse sulle altre”.
Molti commentatori vedono in questo gesto un atto di coerenza e trasparenza, un segnale che la qualità letteraria non si misura solo con la necessità di assegnare un premio, ma con il coraggio di aspettare opere che lascino davvero il segno.
E ora? Spunti e scenari futuri
Anche senza vincitori, i riflettori restano accesi sui finalisti, le cui opere potranno godere comunque di visibilità e (probabilmente) di un momento fortunato tra il pubblico e nelle librerie. Ma oltre al mercato, questa “pausa” imposta dalle giurie potrebbe aprire uno spazio di riflessione più ampio sullo stato della narrativa giapponese: cosa si sta scrivendo oggi? Quali storie meritano di essere raccontate? E come si può innovare davvero senza perdere profondità?
In un’epoca in cui tutto sembra correre, forse fermarsi — anche solo per un’edizione — è un stato, quindi, atto di coraggio in un panorama editoriale che si muove sempre più in fretta e si piega, troppo spesso, alle sole regole di mercato.
Il fatto che né l’Akutagawa né il Naoki abbiano premiato alcuna opera nel 2025 rappresenta sicuramente un richiamo forte alla qualità. I premi mantengono intatto il loro prestigio, dimostrando che la scrittura innovativa deve superare soglie sempre più alte. Come lettori, è un invito a scoprire i titoli candidati e a formarci un’opinione personale su quello che ci manca nella narrativa contemporanea giapponese.
Fonti principali: rassegna stampa giapponese (Asahi, Mainichi), Japan Times, News on Japan, Wikipedia ﹣ tutte del 16–17 luglio 2025.
Francesca Brancato