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Giuseppe Astuto è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso l’Università di Catania. Tra le pubblicazioni segnaliamo «Io sono Crispi» (Il Mulino, 2005); L’amministrazione italiana (Carocci, 2009); Il viceré socialista (Bonanno, 2013); Le istituzioni politiche italiane (Carocci, 2016); La decisione di guerra. Dalla Triplice Alleanza al Patto di Londra (Rubbettino 2019).

L’Ottocento il secolo del colera. Epidemie, untori e sanità pubblica in Sicilia e a Siracusa

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Ogni epidemia, ieri come oggi, per il fatto di colpire improvvisamente e violentemente il tessuto quotidiano della vita, modifica l’immaginario e i comportamenti della popolazione. La morte per colera, o per contagio, è una morte diversa, una morte pubblica. Si comincia a morire appena si riconoscono i primi sintomi del male e il morente diventa, nello stesso tempo, fratello e nemico, portatore di male. Questi segni si colgono in tutte le epidemie conosciute dall’umanità. Il volume si sofferma, in modo particolare, sul colera del 1837 che, proveniente dall’Asia, si diffuse in Europa, arrivando nel Regno delle Due Sicilie. A partire da questo momento e per tutto l’Ottocento (il secolo del colera), il “morbo asiatico” si presenterà puntualmente provocando morti e dissesti economici, nei grandi e piccoli centri. Tra la popolazione prevalgono la paura e l’inquietudine che generano l’untore, il propagatore di morte. Matura l’assoluta certezza che il morbo sia il risultato di un consapevole veneficio, spesso prodotto ad arte dal governo. La Sicilia e Siracusa diventano un laboratorio particolare. Le forze liberali antiborboniche, nella lotta contro il regime oppressivo e tirannico, diventano i promotori di una sanguinosa insurrezione, nella quale si intrecciano strettamente la politica e la ricerca degli avvelenatori. Attraverso una ricostruzione minuziosa, fondata sulle fonti archivistiche, il volume analizza le vicende della guerra batteriologica, a Siracusa e in provincia, che sfocerà nella durissima repressione del governo borbonico e nell’istituzione dei Tribunali militari. Solo alla fine dell’Ottocento il morbo cominciò a scomparire con il rafforzamento della sanità pubblica. L’ultima parte del volume si incentra sulla riforma sanitaria, adottata dal governo Crispi, che prevedeva l’intervento statale nel settore igienico (mancanza di acqua potabile e di reti fognarie), ormai considerato dalla scienza e dai medici tra le cause principali per la diffusione delle epidemie di colera.
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